DASPO: visualizzare il confine per abbatterlo

esplora la mappa interattiva della zona DASPO a Milano qui

Premessa

La delibera di giunta di del 22 luglio 2019, e di consiglio del 26 luglio 2019, introducono il DASPO a livello urbano nella città di Milano. Il DASPO è un provvedimento contenuto nel Decreto Sicurezza che multa o allontana un individuo da alcune aree della città se il suo comportamento non è ritenuto decoroso o è classificato come pericoloso.  Oltre alle aree definite dai decreti, la delibera individua undici aree specifiche, in tutte queste aree il provvedimento può essere attuato dagli agenti di Polizia. Il DASPO urbano nasce dal decreto Minniti (D.L. 14/2017), che per primo ha allargato il Daspo, nato come provvedimento sportivo, all’ambito civile, unendo al classico rispetto per la legalità il nuovo concetto di rispetto del decoro urbano.Il decreto sicurezza Salvini (D.L. 113/2018), relativo a immigrazione e sicurezza urbana, ha solo esteso le aree di applicazione ai presidi sanitari, a fiere e mercati, ed alle strade, ed ha confermato il blocco stradale e il blocco ferroviario.

Il DASPO urbano segmenta e cataloga i cittadini, accetta e include solo coloro che hanno comportamenti ordinati, precisi, puliti, e soprattutto che non si ubriacano, non sporcano per terra, non stazionano su una panchina, non fanno una grigliata nel parco, non chiedono l’elemosina per la via. Nasce una nuova definizione di poveri e di emarginati: non più legata all’aspetto economico (a cui dovrebbe seguire una politica sociale) ma connessa con un modo di agire, valutato in modo arbitrario, e per di più con l’intento di colpevolizzante.

Diventa urgente perseguire i reati minori, quelli che minano il decoro e generano l’insicurezza che insidia le certezze della classe media, cioè il soggetto sociale e politico che più ha da perdere e si sente minacciato dal disordine, ovviamente percepito.Quello che emerge è una metropoli in cui risulta modificata la sostanza ontologica di spazio pubblico. Nuovi confini invisibili vengono tracciati che in maniera apparentemente impercettibile cambiano il nostro rapporto con la città.

Obiettivo

Portare alla luce un confine invisibile all’interno della città diventa dunque urgente, non solo per capire la sua estensione, ma anche per fornire uno strumento di dibattito e lotta.
Una mappa delle zone DASPO il più dettagliata possibile creata in maniera comunitaria e dal basso questo, in poche parole, l’obiettivo del workshop.
Una mappa che metta a disposizione ogni suo contenuto in formato libero e riutilizzabile.Una mappa che rappresenta la più grande zona rossa creata all’interno di Milano e che non verrà mai pubblicata dal Comune nonostante si riempa la bocca di concetti come “Open Data” e “trasparenza”.

Processo
Come partire dalla delibera Comunale per arrivare a produrre una mappa interattiva?

1. La delibera Comunale.

Tutte le delibere Comunali sono documenti pubblici che possono essere scaricati da: https://www.comune.milano.it/ricerca-delibere
Cercando la parola “allontanamento” in data 26/07/2019 troveremo il file in formato .pdf della delibera.

A pagina 7 del documento troveremo l’elenco delle aree soggette al DASPO:

  1. le scuole e i plessi scolastici di ogni ordine e grado, gli istituti universitari e di ricerca e loro le pertinenze, nonché le adiacenze entro 100 metri;
  2. le aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati pubblici spettacoli e loro pertinenze, nonché le adiacenze entro 100 metri;
  3. le aree adibite a verde pubblico, e le aree adiacenti entro 100 metri;
  4. i presidi sanitari gli ospedali, le case di cura e le cliniche, e loro le pertinenze, nonché le adiacenze entro 100 metri;
  5. i complessi monumentali, i parchi archeologici i siti e luoghi della cultura, e loro pertinenze, nonché le adiacenze entro 100 metri;
  6. le aree urbane di cui agli allegati:
    1. Porta Venezia -Buenos Aires
    2. Ex Porto di Mare – via San Dionigi – via Fabio Massimo – via Sant’Arialdo
    3. Stadio San Siro
    4. Centro Storico – Cerchia interna
    5. Navigli
    6. Darsena – Ticinese – Conca del Naviglio
    7. Sempione – Arco della Pace
    8. C.so Garibaldi – C.so Como – Piazza Gae Aulenti
    9. Ospedali
      1. Ospedale San Paolo
      2. Ospedale San Carlo – Retro Area Caserma Perrucchetti
      3. Ospedale Niguarda

Già questo elenco scritto ci fa capire la portata geografica non indifferente.

2. Trovare i dati geo-referenziati

Durante il workshop ci siamo focalizzati sul livello 1 (Scuole e Università).
Per trovare l’elenco siamo partiti dal sito degli Open data del Comune di Milano http://dati.comune.milano.it 
Cercando “scuole” e filtrando il formato GeoJson (un formato aperto utilizzato per archiviare una collezione di geometrie spaziali) abbiamo trovato e scaricato i seguenti dataset:

  1. “Localizzazione scuole dell’infanzia”
  2. “Localizzazione scuole primarie”
  3. “Localizzazione scuole secondarie di primo livello”
  4. “Localizzazione scuole secondarie di secondo livello”

Abbiamo ripetuto lo stesso procedimento per “universita” (nota: senza accento) trovando e scaricando:

  1. “Localizzazione delle sedi universitarie degli atenei milanesi”

3. Esplorare i dati scaricati

Per esplorare i dati scaricati abbiamo usato un software gratuito e opensource per la gestione e analisi di dati geografici che si chiama Qgis, è disponibile per tutte le piattaforme (Linux, MacOS, Windows).

Il numero totale di plessi scolastici e universitari presenti sul portale open data è di 1561. La mappa sottostante è stata aggiunta tramite il plugin Quickmap.
Sulla delibera però troviamo scritto: “le scuole e i plessi scolastici di ogni ordine e grado, gli istituti universitari e di ricerca e loro le pertinenze, nonché le adiacenze entro 100 metri”

4. Aumentare i dati tramite OpenStreetMap

Non basta quindi sapere il punto sulla mappa ma dobbiamo trovare eventuali aree di pertinenza, ad esempio cortili, e poi applicare un ingrandimento di 100 metri. 

Per scaricare i dati relativi alle pertinenze abbiamo chiesto una mano ad OpenStreetMap (OSM). OSM è “un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe del mondo a contenuto libero”. HOT export tool offre una comoda interfaccia web per selezionare i dati da scaricare da OSM. Nel nostro caso abbiamo selezionato le aree relative alle scuole e università (livello Educational), e le abbiamo importate in Qgis.

Non tutti i punti ricadono dentro le aree scaricate, abbiamo quindi proceduto allo stesso modo utilizzando i dati relativi agli edifici raffinando ulteriormente la mappa.

5. Mappatura comunitaria dal basso

Gli step precedenti possono essere eseguiti in modo abbastanza automatico utilizzando delle funzioni già presenti all’interno di Qgis. Alcuni punti però rimangono fuori dalle aree di pertinenza e dagli edifici e necessitano un intervento “umano” per decidere che aree o edifici selezionare. Uno degli scopi del workshop era quello di condividere questo sforzo per avere una mappatura più precisa possibile. Per i punti rimasti fuori anche dagli edifici, circa 500, abbiamo quindi proceduto dividendoci una zona di Milano (9 in totale) per gruppo di partecipanti e selezionando a mano l’edificio di cui fa parte. Alcuni gruppi hanno scelto la zona a loro più familiare per riuscire ad abbinare punti ad edifici nel modo più efficace possibile.

5. Scalare le aree e gli edifici

Uno degli ultimi punti importanti era evidenziare le adiacenze entro 100 metri. Per visualizzarlo abbiamo utilizzato la funzione Buffer di Qgis che ci permette di creare una nuova area specificando i metri desiderati.

configurazione per cerare le aree di buffer in Qgis

Risultati

Il procedimento è stato applicato sulle 9 zone di Milano per il livello riguardante le scuole e università. Questi dati saranno integrati nella prima versione della mappa che abbiamo pubblicato ad Agosto 2019. La mappa interattiva contiene anche la prima versione degli altri livelli descritti nella delibera. Ogni livello è disponibile in formato aperto e riutilizzabile.

Qui potete esplorare la più grande zona rossa mai istituita nella città di Milano.

clicca sull’immagine per aprire la mappa

Abbattere i confini

Camminando per la città, osservando case, strade e persone, muovendoci con i mezzi pubblici o con le nostre biciclette, dobbiamo sapere che oggi stiamo attraversando una città in cui dei confini invisibili definiscono zone daspo e zone-non-daspo. Dovremo stare attenti perché nelle innumerevoli zone daspo la libertà di ciascuno sarà limitata, i comportamenti osservati, il disagio criminalizzato. Nelle zone Daspo la ribellione si fa sempre più urgente.

Link utili

Daspo free zonehttps://www.offtopiclab.org/daspo-free-zone
Qgishttps://qgis.org/
Delibere Comune di Milanohttps://www.comune.milano.it/ricerca-delibere
Open Data Milanohttp://dati.comune.milano.it/
Hotosm export toolhttps://export.hotosm.org
Umap (pubblicare mappe online)http://umap.openstreetmap.fr/
Geocode (trovare coordinate indirizzi)https://geocode.localfocus.nl/