OLIMPIADI 2026 – PALAITALIA: oltre agli extra-costi la beffa di un impianto non a norma

Come rivelato da Altreconomia, il CONI avrebbe emesso e in seguito omesso e secretato un parere di non idoneità all’utilizzo del Palaitalia nelle competizioni internazionali per alcune discipline sportive. Tra queste l’hockey (per le cui gare olimpiche era stato pensato), ma anche il basket, pregiudicando in parte l’uso post-olimpico. Il motivo è la scarsa visibilità e l’omologazione di soli 3.500 posti per queste discipline, sui 16.000 inizialmente previsti. Oltre che l’assenza di una pista di ghiaccio permanente per le gare e di una fissa per l’allenamento: entrambe dovranno essere allestite in via temporanea dal Comune apposta per le Olimpiadi. Solo una deroga prefettizia potrà consentire l’omologazione puntuale e temporanea dell’impianto per le competizioni olimpiche.

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19|10 + Strobo – Serata benefit Utopiadi con Otolab

Sabato 19 ottobre torna a Piano Terre sabato il collettivo Otolab, per una serata benefit promossa da Offtopic a sostegno del Comitato Insostenibili Olimpiadi (CIO) e dell’organizzazione delle Utopiadi – Milano 25-27 ottobre.

dalle 22:00 porte aperte

dalle 23:00 alle 3:00
New Unbrace + Valetudo – Live set
Ritual Noise – Live set
Menthos – Vinyl set

Stadio di San Siro: una partita dove sport e città hanno già perso

Nelle ultime settimane la vicenda sul destino dello stadio Meazza a San Siro ha visto diverse novità e cambi di scenari repentini, ma non sono certo notizie positive e a cui fanno da corollario altre questioni e fatti che portano a dire che il destino del Meazza torna ad essere in bilico e la situazione è tornata, più o meno, a quella di 2/3 anni fa. Torna infatti attuale la possibilità che sorga un secondo stadio accanto al Meazza, a sua volta quasi completamente abbattuto. Questo nonostante il vincolo che scatterà nel 2025 sul secondo anello, rendendone a quel punto impossibile l’abbattimento, che in caso di vendita ai privati potrebbe non essere rispettato con la compiacenza di una giunta particolarmente sensibile ai diktat degli asset finanziari proprietari dei clubs. E questo passaggio, l’alienazione da parte del Comune a Milan e Inter dello stadio di San Siro e aree adiacenti, potrebbe essere il cavallo di Troia per rendere fattibili i progetti speculativi cari a Red Bird e Oaktree, le due società finanziarie statunitensi proprietarie delle due squadre.

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