Ovvero: come la storia del fallimento di ofo (servizio di bike sharing privato) ci offre l’occasione di chiarire la differenza che esiste tra sharing e condivisione, tra profilazione sociale e mobilità dolce, tra greenwashing e pianificazione sostenibile.
Settembre 2017
Ofo lancia il suo servizio di bikesharing a flusso libero a Milano. 4000 biciclette che invadono la città per “migliorare” la mobilità urbana. 60 centesimi di euro ogni 20 minuti —7 € in più se sei sfigato e vivi in periferia — e un po’ dei tuoi dati.

Il servizio dell’azienda cinese, insieme ad altri servizi di sharing, per il Sindaco Beppe Sala “rappresentano un’ottima risorsa per Milano per rispondere in modo concreto ai problemi del traffico e dell’inquinamento…la strada intrapresa è quella giusta”

La strategia è chiara. Il comune di Milano punta a delegare a Ofo, e a tanti altri operatori privati, la questione della mobilità sostenibile e condivisa. “Sharing is freedom“, “Share more, consume less” sono alcuni dei motti usati da Ofo e dai sostenitori di questo modello.
Leggi tutto “Questa bici non é una bici: pretendi la piena e gratuità mobilità!”

