Venerdì 20 giugno incroceremo le braccia o ci assenteremo dal lavoro, aderendo alla mobilitazione indetta dal sindacalismo conflittuale e dal movimento palestinese. Lo sciopero si inserisce in una più ampia iniziativa di protesta nazionale di lavoratori e lavoratrici di determinati settori (metalmeccanici, telecomunicazioni, utility energetiche, trasporti locale e nazionale) contro l’economia di guerra. A Milano l’appuntamento è alle 9:30 in piazza Santo Stefano.
La macchina del genocidio e delle guerre di sterminio parte da qui: dalla riconversione militare della produzione per sostenere guerre di aggressione e i profitti del padronato; da politiche estere che aggravano le crisi umanitarie e politiche migratorie nazionali ed europee che calpestano i diritti umani; dalla cooperazione a tutti i livelli che le istituzioni continuano a mantenere con lo Stato genocida di Israele.
Anche il Comune di Milano, guidato dal centrosinistra, non può nascondersi dietro dichiarazioni vuote senza la rottura vera con l’entità sionista. Per questo chiediamo che:
- Comune e Città metropolitana interrompano ogni accordo con enti, università e imprese legate a Israele;
- siano interrotti i contratti con aziende coinvolte nella produzione o commercio di armi
- Si disinvesta dal progetto della Linea 1 della metropolitana di Tel Aviv, in cui è coinvolta anche la società comunale MM tramite bando indetto da NTA – Metropolitan Transit System LTD
- Si approvi una mozione comunale che condanni il genocidio, sostenga le sanzioni internazionali e i mandati di arresto, promuova l’isolamento politico di Israele
- Il Comune adotti simbolicamente l’ospedale al-Awdah di Gaza, promuovendo iniziative concrete di sostegno e raccolta fondi;
- Le università e gli enti di ricerca milanesi pongano fine a ogni partnership con enti israeliani.
Ognun* di noi ingaggi questa battaglia sul proprio luogo di lavoro e promuova la mobilitazione, il 20 giugno scioperando e ogni giorno organizzandosi collettivamente per il boicottaggio di Israele.


