SABATO 12/02 H12 | PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ A EMILIO DAVANTI AL CONSOLATO FRANCESE

Il prossimo sabato 12 febbraio saremo davanti al consolato francese di Milano in solidarietà a Emilio Scalzo, un nostro compagno e fratello, attivista del movimento NO TAV e NO BORDER.
Emilio è stato colpito da un mandato di arresto europeo, richiesto dal tribunale di Gap e concesso dagli organi giudiziari italiani ed è prigioniero in Francia dal 3 dicembre 2021.

Durante una delle manifestazioni che da anni svolgiamo al confine del Monginevro, uno dei luoghi simbolo per denunciare la persecuzione degli stati europei contro i migranti, Emilio è stato accusato di violenza nei confronti di un gendarme francese. Se il diritto alla resistenza ed all’autodifesa è un reato, noi tutti ci accusiamo di tale reato.
Ora è in carcere, in attesa di giudizio, secondo una misura di estradizione preventiva che non ha precedenti.

Il suo reato? Quello di solidarietà. Egli è un uomo giusto e mite, che da anni è impegnato non solo nella salvaguardia dell’ ambiente, ma anche e fortemente in difesa degli ultimi, donne, uomini, bambini che quotidianamente percorrono la Valle di Susa, con la speranza di potere giungere in Francia, dove molti hanno parenti e dove tutti sperano di trovare accoglienza e dignità. Non sono turisti, ma gente in fuga dalla guerra, dalla fame, dalla rapina di risorse naturali, gente che cerca di autodeterminare il proprio destino, al di fuori dei confini a cui li hanno condannati il colonialismo e l’imperialismo di questo Nord del mondo che ora alza contro di loro i muri armati delle frontiere.

Sui nostri monti, là dove corre la frontiera armata, non è l’inverno a mietere vittime, ma la violenza della polizia e degli Stati che hanno già provocato la morte di almeno 9 persone, solo 2 da inizio anno.
Per questi umiliati e offesi Emilio si prodiga da anni, concretamente mettendo a loro sostegno la sua mano forte e dolce.
Ma Emilio non è solo: con lui c’è il movimento NO TAV, c’è la Valle di Susa che il partito trasversale degli affari e della guerra vorrebbe degradare ecologicamente e socialmente a corridoio di transito dedicato a merci, capitali ed eserciti e negato alle persone. E ci sono coloro che lottano contro l’ingiustizia sociale, perchè continuano a sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a chiunque, da qualunque parte del mondo.

Contro il potere che risponde ai bisogni con la repressione, per l’autodifesa popolare degli ultimi e dei perseguitati, contro la risposta carceraria nei confronti degli sfruttati e di chi lotta chiediamo l’impegno di tutte e tutti.
Vi invitiamo di partecipare con noi al presidio di solidarietà per Emilio e per tutti i detenuti, contro ogni frontiera.

Emilio libero! Comitato di solidarietà