Expo capitolerà nelle mani della ‘ndrangheta?

Expo: quando tra ritardi, vuoti di potere e speculazione…a vincere è soltanto la ‘ndrangheta.

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Che l’affaire Expo2015 sia una patata bollente passata dalle guantate mani morattiane e quelle del “gentile” Pisapia è cosa nota a tutti. Così come è noto che sul mega progetto, che dovrebbe segnare profondamente le sorti urbanistiche della città metropolitana, si assista giorno dopo giorno all’accumularsi di un ritardo incolmabile che sta provocando annunci a catena di rinunce: Expo si sgretola un progetto alla volta.

La novità interessante di ieri (21.01), riguarda un tema che con Expo ha molto a che fare: la gestione dei rifiuti in Lombardia. Una mala/gestione su cui si è concentrata negli ultimi mesi la commissione antimafia con risultati sconvolgenti solo per chi ancora finge di indignarsi davanti all’ingenua scoperta che, ohibò!, le mafie sono attive ed operative anche al nord. Apprendiamo infatti dalle pagine de “Il Sole 24 ore” che “Padroncini, proprietari e gestori calabresi di camion presenti «pressoché in tutti i cantieri» lombardi, ancor prima che un problema giudiziario, «rappresentano un problema socio/politico», in quanto «massa di manovra delle famiglie calabresi operanti al Nord».

La Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ha presentato ieri a Milano la relazione conclusiva sulla Lombardia alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che, come vedremo in conclusione, ha avuto “parole forti” sul tema. Ma diamo prima uno sguardo ai dati forniti dalla relazione della commissione. In provincia di Milano, infatti, si sarebbe in presenza di un oligopolio di imprese provenienti dal Sud che ha conquistato il mercato del movimento terra, del noleggio dei ponteggi, delle demolizioni e dei calcestruzzi. Questo avviene perché tali imprese riescono a praticare prezzi più bassi tramite un’osservanza piuttosto disinvolta delle regole e quindi della sicurezza sul posto di lavoro, allo scopo di sbaragliare la concorrenza.

Le conclusioni del rapporto si fanno poi interessanti, secondo la commissione «solo la ‘ndrangheta è in grado di imporre una disciplina nei cantieri in cui operano i padroncini calabresi e, tuttavia, si tratta di disciplina che ha un costo, posto che i capi cosca effettuano trattenute sulle prestazioni dei cosiddetti padroncini da loro chiamati a lavorare nei cantieri di cui hanno acquisito il controllo». In tal modo, l’organizzazione mafiosa esercita sui padroncini un controllo gerarchico. Insomma, la ‘ndrangheta offre anche un servizio piuttosto efficiente! Naturalmente, la ‘ndrangheta interviene anche sullo smaltimento delle macerie e della “terra sporca”, ci ricorda sempre il Sole24ore, “posto che lo smaltimento viene effettuato in modo assolutamente illegale e, cioè non nelle apposite discariche ma nei siti più disparati con conseguente inquinamento di cave, terreni e falde, con il coordinamento delle famiglie mafiose in costante contatto telefonico con ciascun autista per suggerire siti ed evitare i controlli dei Carabinieri o dell’Arpa”.

Certi che il movimento terra all’interno dei cantieri di Expo 2015 (contrariamente alle aspettative ed alla marea montante di indagini) sarà gestito in maniera impeccabile, chiudiamo con il commento del sindaco gentile che senza ombra di ironia risponde alle conclusioni dell’inchiesta con sobrietà montiana: “Milano è all’avanguardia nella lotta al riciclaggio dei rifiuti” E noi siamo con lui, in effetti Expo sta per capitolare nelle mani di un’impresa tentacolare dal motto “efficienza, qualità e cortesia!”.

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