3 luglio, Milano: CITTÀ PUBBLICA E CASE PER TUTT*!

Condividiamo e riprendiamo l’appello dell’assemblea metropolitana che ha promosso la manifestazione contro caro affitti, sfratti, sgomberi e speculazione immobiliare del prossimo 3 luglio – ritrovo ore 18:30 in piazzale Lodi.

Con l’occasione, condividiamo anche le mappature su trasformazioni urbane e grandi proprietari, realizzate negli scorsi due anni nell’ambito del laboratorio collettivo e aperto, pubblicate poi nei Pieghevole – Grande San Siro e Pieghevole – Grande Corvetto: due autoproduzioni frutto dell’intelligenza critica comune tra attivist*, abitanti dei quartieri, giornalist* e ricercator*, pensate come strumenti di lotta a disposizione di chi resiste ogni giorno per difendere il proprio diritto all’abitare una città che vogliamo pubblica e comune.

APPELLO:

Sindacati inquilini, studenti, comitati, spazi sociali, associazioni civiche, reti territoriali e partiti in corteo, tutt* insieme per il diritto alla casa e alla città! Uniamo le lotte: dalle periferie ai centri città, dai quartieri popolari di Milano ai comuni dell’hinterland, costruiamo un fronte unico per il diritto alla casa e alla città pubblica. Vogliamo che la pianificazione urbanistica e le risorse pubbliche diano risposte ai bisogni reali delle persone e non siano al servizio degli appetiti di fondi d’investimento, banche e sviluppatori immobiliari

  • UN TETTO AGLI AFFITTI PRIVATI: nella Città Metropolitana di Milano trovare una casa in affitto a costi sopportabili è diventato impossibile per la maggior parte delle persone. Stop alle privatizzazioni e al conferimento a fondi immobiliari delle case di enti con partecipazione pubblica come il Pio Albergo Trivulzio. Fermare la bolla degli affitti, gonfiata dalla rendita fondiaria, dagli affitti brevi e dalla speculazione, che ormai investe ogni territorio. Bisogna modificare la Legge 431 che ha liberalizzato gli affitti e limitare fortemente gli affitti brevi. Serve anche un provvedimento per l’utilizzo del patrimonio privato sfitto, anche requisendolo, per famiglie e persone in attesa di case popolari.
  • RISPOSTE IMMEDIATE ALL’EMERGENZA ABITATIVA: Stato, Regione e Comuni non danno risposte ai tanti che hanno bisogno di un alloggio a partire dalle migliaia di persone in attesa di una casa popolare; le famiglie sfrattate vengono lasciate sulla strada o separate e accolte in strutture non dignitose, spesso in condivisione.  Migliaia di famiglie in precarietà abitativa restano “invisibili” e sono anche private del diritto alla residenza anagrafica. Stop sfratti e sgomberi e regolarizzazione degli occupanti in stato di necessità; aumentare le assegnazioni di case popolari modificando le normative discriminatorie previste dalla Legge Regionale 16. Serve anche un sistema di tutele e risposte pubbliche per le famiglie sotto sfratto o senza casa. È necessaria la modifica delle normative per consentire a tutti di ottenere la residenza anagrafica nel luogo in cui abitano.
  • DIFENDERE I QUARTIERI POPOLARI: Interi quartieri di ALER e Comune di Milano sono abbandonati e oltre 15.000 case lasciate vuote, mentre il patrimonio pubblico è costantemente ridotto e gli alloggi vengono destinati a usi più redditizi. Stop a tutte le vendite e valorizzazioni delle case popolari in tutti i comuni della Città Metropolitana di Milano; ripristinare il finanziamento pubblico per assegnare tutti gli alloggi sfitti e riqualificare i quartieri popolari abbandonati al degrado. Aler e MM devono garantire le manutenzioni ordinarie, servizi efficienti e condizioni di vita dignitose per gli inquilini.
  • DIFENDERE LA CITTÀ PUBBLICA: Milano e la sua area metropolitana stanno diventando territori per ricchi, per eventi, per turisti, dove tutto viene privatizzato e dove non c’è posto per migliaia di persone che non possono permettersi i costi del vivere e dell’abitare. Vogliamo verde pubblico, servizi pubblici, impianti sportivi pubblici. Difendiamo gli spazi sociali liberati, dalle logiche della speculazione, e le esperienze di autorganizzazione che, dal basso, rispondono ai bisogni reali delle persone in emergenza. 
  • FERMARE LE SPECULAZIONI IMMOBILIARI

Le politiche pubbliche di Comune e Regione hanno favorito la speculazione immobiliare con importanti vantaggi economici per i grandi operatori, piegando ai loro interessi le norme urbanistiche e favorendo la rendita fondiaria con il modello di sviluppo della città di Milano. È necessario modificare il Piano di Governo del Territorio e le norme urbanistiche delle convenzioni prevedendo percentuali obbligatorie di case popolari, più verde e maggior oneri per i costruttori. In particolare, chiediamo l’annullamento dell’Accordo relativo allo Scalo Romana (che definisce quello che verrà realizzato dopo le Olimpiadi): vogliamo la riconversione del Villaggio Olimpico in un nuovo quartiere di alloggi popolari per far ritornare l’area alla sua vocazione pubblica.

  • BASTA SPECULAZIONI SULLA PELLE DEGLI STUDENTI: A Milano e nei comuni dell’hinterland anche gli studenti vengono espulsi dal caro-affitti. Lo spostamento delle facoltà scientifiche a MIND non deve alimentare la speculazione immobiliare legata alle forme di “studentato diffuso” (la trasformazione di appartamenti in alloggi temporanei per studenti), che scarica sui più giovani i costi della rendita e dell’assenza di politiche pubbliche per l’abitare. L’università deve essere un diritto, non un privilegio per pochi o un affare per i proprietari. Stop agli affitti folli per le stanze, stop al business dei posti letto. Chiediamo studentati a prezzi calmierati per studenti fuori sede rivolti a chi non può sopportare i costi del libero mercato.