20 giugno 2020 | Palazzo Regione: perché commissariare non basta

Perché commissariare non basta: fermiamo l’assalto alla diligenza!
Perché commissariare i vertici della sanità lombarda non basta? Perché se a un politico incapace sostituisci un tecnico diligente questo si troverà comunque ad amministrare uno strumento incompleto, diseguale, feroce e selettivo come è oggi il sistema sanitario regionale.
Se vogliamo davvero non tornare alla normalità che ha solo peggiorato gli effetti dell’epidemia, dobbiamo pretendere che la Sanità torni a essere universale, gratuita, territoriale e capillare. 

Dobbiamo pretendere che alla garanzia incondizionata dell’accesso alla cura si affianchi un sistema esteso di Salute pubblica che parta dal Diritto alla Città pubblica per cui:

  • nessuno sia lasciato senza casa o in condizioni abitative al di sotto dei diritti umani;
  • i nostri corpi non siano debilitati da aria, acqua, terre avvelenate dal sistema produttivo inessenziale, da una mobilità fondata sull’automobile privata, dal consumo di suolo come unico vettore di crescita;
  • chiunque possa attraversare gli spazi pubblici a piedi, in bicicletta e godendo di un trasporto pubblico locale gratuito, capillare, implementato come misura di profilassi sociale.

Le rivolte sociali in corso dagli Stati Uniti al Libano sommano al “De-fund Police” un più netto Defund Capitalism: togliamo i fondi a un sistema economico predatorio anche da noi!

Pretendiamo che:

  • I fondi d’emergenza destinati ai ceti abbienti della società – grazie alle pressioni delle loro associazioni di rappresentanza – Confindustria, Confcommercio e Confesercenti –
  • I finanziamenti confermati alle grandi opere come la linea TAV Brescia-Verona e l’autostrada Bergamo-Treviglio
  • Al rinforzo del controllo militare e poliziesco dei territori 

si dirigano al sostegno diretto alle persone (reddito), alla sanità territoriale, alle politiche ecologiche!