Alfredo Cospito, torniamo al punto.

C’è un equivoco di fondo nella battaglia politica – una delle più importanti degli ultimi anni – che Alfredo Cospito ha ingaggiato dal carcere contro lo Stato: questa non può essere una lotta di tutti. Certo, del suo esito la collettività nel suo insieme potrà beneficiare o meno, in quanto potrebbe cambiare in meglio un sistema o confermare la volontà della classe dirigente e del suo – vasto, eterogeneo, maggioritario – blocco di sostegno di non modificare e anzi peggiore lo status quo. Ma Cospito resta un anarchico e un militante politico rivoluzionario, al di là della condivisione o del rifiuto delle sue azioni e modalità di lotta.

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Demagogia meneghina: di tutto, pur di non togliere l’auto ai milanesi

Una cronologia, per cominciare

3 gennaio 2023

A Bari l’Amministrazione comunale dichiara che nel 2023 il Trasporto Pubblico Locale (TPL) sarà quasi gratuito per tutta la cittadinanza. Grazie ai fondi UE l’abbonamento annuale costerà 20 euro.

4 gennaio 2023

Il sindaco Sala dichiara che l’operazione “Bari 20 euro” è un intervento dannosissimo, solo demagogia, che danneggia il sistema di trasporto.

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Se il Piano Aria Clima serve solo a vendere metri quadri, riprendiamoci la città

Una città “zona 30 Km/h” entro il 2030, con parcheggi a pagamento prevalentemente interrati, e libera dal traffico privato per il 2050; riduzione delle emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 per diventare città “neutra” a livello di emissioni entro il 2050; 100 Km di nuove piste ciclabili e 70 km di nuove linee metropolitane; estensione dell’Area B; 75% di rifiuti riciclati entro il 2028 e aumento dell’efficienza energetica con riduzione dei consumi del 50% e nuovi impianti solari per 60.000 mq; 220.000 nuovi alberi (anche sui tetti) entro il 2030.

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L’affaire San Siro: farsa annunciata, danno per la città

Nell’autunno del 2019, quando il Covid era ancora sconosciuto, rispetto alla vicenda del progetto per il nuovo stadio di San Siro e abbattimento dell’attuale Meazza, mettevamo due punti fermi nel dibattito pubblico allora in corso:

  1. il quesito su quale fosse l’interesse pubblico per il nuovo progetto di stadio privato e annesse volumetrie su un’area in concessione;
  2. la convinzione che gli attori in campo stessero recitando un gioco delle parti con un finale già scritto.

Erano i tempi, ricordiamo, in cui da un lato Inter e Milan presentavano il loro progetto faraonico di stadio di proprietà con annesse volumetrie commerciali e ricettive doppie rispetto agli standard previsti dal Piano di Governo del Territorio di Milano, volumetrie necessarie per ripagare l’investimento miliardario, minacciando di portare altrove squadre e stadio (Santa Giulia, ex area Falck a Sesto San Giovanni) se fosse mancato l’appoggio del Comune al loro progetto; dall’altro il Sindaco Sala che si ergeva a paladino difensore dello storico impianto di San Siro e dei rispetti dei vincoli volumetrici previsti dal P.G.T., comunque alti (0,35 mq/mq) in una città che soffoca tra cemento, asfalto e aria nociva.

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