17 e 18 ottobre: 2 giorni di lotta a Bresso contro la vasca dei veleni

Sosteniamo la lotta del comitato Bresso EcoAttiva e del collettivo Ecologia Politica Milano contro il progetto della vasca di laminazione nel Parco Nord. Per noi di Off Topic questa mobilitazione si intreccia inevitabilmente con la vertenza No Canal del 2013-15, quando i comitati dell’ovest milanese e la rete No Expo si opposero con successo alla devastazione dei parchi della zona minacciati dai canali di scolo del sito espositivo. Le risorse risparmiate da quell’opera inutile chiedemmo a gran voce che fossero destinate alla sistemazione e alla messa in sicurezza del sistema idrico metropolitano.

Il weekend del 17 e 18 ottobre stiamo organizzando una due giorni per sensibilizzare il territorio di Bresso adiacente al Parco Nord riguardo la questione della Vasca di Laminazione. Da anni il diversi Comitati si oppongono alla costruzione di quest’opera nociva, senza ottenere adeguate risposte: le amministrazioni non vogliono ascoltare i cittadini e le cittadine. Non vogliamo una vasca di liquami tossici sotto casa nostra, per la quale hanno abbattuto 4 ettari di bosco togliendoci così l’ossigeno.

PROGRAMMA DELLA DUE GIORNI:

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17/1O

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Ore 16:OO CONVEGNO E DIBATTITO PUBBLICO: VASCHE DI LAMINAZIONE, SOLUZIONE O DANNAZIONE?Arturo Calaminici (Presidente onorario Associazione Amici Parco Nord)
Il parco Nord, la sua storia e la vasca di laminazioneRoberto Colombo (Geologo) Opere di urbanistica GreenMario Di Benedetto (membro del Comitato Torrente Seveso CCTS)Testimonianze della cittadinanza di Bresso

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Ore 18:OO
FIACCOLATA NEL QUARTIERE DI BRESSO da Via Vittorio fino a Via Aldo oro

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18/1O
Convivialità e attività ludico-animativa per bambini al Parchetto di Papa Giovanni XXIII

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Perché ci opponiamo alle vasche?

Per trattare l’argomento in modo preciso dobbiamo fare qualche passo indietro e ricostruire brevemente la “questione Seveso”. Il Seveso è un fiume che scorre a nord di Milano, questa zona nel dopoguerra è stata interessata da un incessante sviluppo industriale e urbano portandola a essere una delle zone più cementificate in Italia. L’impermeabilizzazione del terreno ha fatto sì che si creasse da subito il problema delle esondazioni a valle, nella zona di Milano. Il fiume inoltre è stato da subito usato come fogna a cielo aperto sia per gli scarichi delle acque nere sia per gli scarichi industriali, questo ha fatto si che diventasse già dagli anni sessanta uno dei fiumi più inquinati d’Europa. A questo si aggiunge il disastro del 10 luglio 1976 quando un incidente nell’azienda ICMESA di Meda provocò la fuoriuscita di una nube tossica di diossina che contaminò una vasta area di terreni limitrofi, tra cui le acque del fiume Seveso. Tutt’ora le acque del fiume, secondo un rapporto ARPA del 2018, sono contaminate da un eccesso di nichel a causa degli scarichi industriali. Partendo da questo dato, costruire un laghetto con le acque del Seveso in una zona abitata come quella di Bresso, vuol dire esporre al rischio tumori i residenti che abitano in quella zona, soprattutto i tanti bambini che frequentano gli asili e le scuole elementari proprio lì vicino.

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Cosa chiediamo?

Esistono soluzioni migliori per risolvere la questione “Seveso”, intanto non capiamo come si possa risolvere il problema delle piene del Seveso, causate per lo più dalla cementificazione, tagliando 4 ettari di parco Nord che in parte trattenevano le acque in eccesso durante le piene. La soluzione che chiedono i comitati è semplice: bonifica immediata del Seveso e piantumazione di nuovi alberi a monte che servano a trattenere le acque in eccesso.

LE ALTERNATIVE ALLA VASCA CI SONO E CHIEDIAMO CHE SIANO MESSE IN PRATICA:

  • BONIFICA DEL FIUME
  • PULIRE IL LETTO
  • CREARE VASCHE DI PRIMA PIOGGIA
  • CHIUDERE GLI SCARICHI ABUSIVI (CIRCA 1.400)
  • DEIMPERMEABILIZZARE E RINATURALIZZARE LE SPONDE