Autocostruzione per rilevare PM10: workshop a Macao.

Nella cornice di Connessioni caotiche (by UNIT) promuoviamo un nuovo ws climattivista a Macao. I perché e i per come nella breve presentazione.

L’autocostruzione di centraline per rilevare PM10 e PM2.5 non è un evento a termine ma un processo conviviale e comunitario di attivismo climatico. Partiamo dall’idea che il dato non sia dato ma bensì un costrutto sociale che dipende dal contesto, dagli oggetti e dagli attori che hanno partecipato alla sua costruzione.

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Progetti, non cemento, per il Parco Cave: la festa!

Non basta. Non bastano le promesse, non bastano le dichiarazioni. Il dietrofront all’invasione del cemento e dell’asfalto nel Parco delle Cave va confermato nei fatti.

L’azione civile del quartiere ha mostrato che anche una convenzione “blindata” come quella di Calchi Taeggi, può essere migliorata se gli abitanti si fanno sentire e rivendicano insieme la gestione dei Beni Comuni. Sono queste le vere azioni di politica pubblica che, passo dopo passo, possono domare l’atteggiamento escludente dei nostri amministratori.

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Autodistruzione nucleare.

è questo il titolo del quarto incontro del ciclo La fine dell’uomo, che vedrà la luce (o il sopravvento della catastrofe?) questa domenica al Piano Terra.

A partire dalle 18.30 vi aspettiamo con la rodata formula parole + convivio + cine(senza)forum. Domenico Gallo sarò nostro ospite per dialogare sulla rinnovata “giovinezza” della paura nucleare, la crew di Archivio UAU spadellerà una nuova fantascientifica ricetta mentre, per i più attenti, abbiamo già reso disponibili tutti i materiali preparatori a questo indirizzo.

Sarà un appuntamento di proporzioni atomiche.

Parole a difesa di XM24

Domani, venerdì 5 aprile 2019, saremo a Bologna ospiti dell’Ex mercato di via Fioravanti 24, per dialogare di nuove forme dell’abitare e nuovi dispositivi di cattura, tra Milano e la Bolognina.

Vi aspettiamo, dalle 18.30.

05.12 | Le grandi opere inutili a che servono?

Questo mercoledì saremo ospiti di un’iniziativa dell’Assemblea della Statale dal titolo Le grandi opere inutili a che servono?

Il nostro contributo a più voci costruirà un ponte semantico tra l’esperienza di critica ad Expo 2015, il suo ruolo per le trasformazioni urbanistiche e simboliche della città di Milano, e l’attuale candidatura alle Olimpiadi 2026.

Nel mezzo c’è, evidentemente, il legame insistente tra l’evento e l’economia delle grandi opere inutili, nocive e imposte, che rende possibile l’happening stesso.