Corvetto, mon amour: una passeggiata di autoformazione per dialogare con chi lotta contro la speculazione nel quartiere

Da qualche mese, dopo il laboratorio di mappatura che abbiamo portato avanti su San Siro e la pubblicazione del pieghevole, stiamo replicando un’indagine simile sul quartiere di Corvetto, oggetto di mire speculative da parte della macchina olimpica e altri protagonisti del saccheggio di Milano. Come parte di questo laboratorio collettivo, domenica 19 novembre abbiamo fatto una passeggiata di autoformazione nel quartiere, incontrando e conoscendo meglio chi si oppone alle trasformazioni in atto in nome di diritti negati a partire da quello alla casa. Dialogare con le realtà che lottano, alcune delle quali coinvolte nel laboratorio di mappatura, ha reso ancora più chiara l’oppressione materiale e concreta generata dal «modello Milano», incentrato sui grandi eventi e gli interessi privati come motore di un certo tipo di sviluppo urbano. Il testo che segue è quindi il racconto della giornata e delle riflessioni che sono emerse.

Quando si parla di «rigenerazione urbana», una delle idee dominanti è la convinzione che si tratti di un miglioramento del quartiere a beneficio della collettività e, per questo motivo, incontestabile. Tuttavia, passeggiando e dialogando con le persone che lo vivono emerge chiaramente come piuttosto si tratti innanzitutto di un’operazione mirata a renderlo più appetibile ai vari interessi del capitale e di chi ci specula. L’inizio della passeggiata in via Adige in Porta Romana tocca un caso che ne è un esempio, dove ci sono due palazzi di proprietà dell’ATS affittati con un canone calmierato e ora al centro di un’operazione che vuole metterli a profitto.

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13.12 | Presentazione pieghevole “Bella Milano, ma non ci vivrai” alla cooperativa Labriola 

Da oltre un anno, insieme ad attiviste e attiviste dei comitati per la casa e dei sindacati inquilini, ricercatrici e ricercatori universitari, collettive e singolarità, stiamo portando avanti un laboratorio per indagare le trasformazioni della città di Milano, tra privatizzazione della città pubblica, grandi progetti di sviluppo immobiliare, consumo di suolo e assenza di vere politiche abitative pubbliche.
L’esito di questo lavoro, al momento solo cartaceo ma prevediamo anche una versione digitale, è un nuovo strumento per la cassetta degli attrezzi delle attiviste e degli attiviste metropolitane: PIEGHEVOLE. Il primo numero è dedicato alla “Grande San Siro”, uno sguardo critico sui progetti e le trasformazioni della periferia ovest di Milano. Una mappa per una visione di insieme, uno
strumento per chi non si arrende a questo modello di città.

Ci vediamo mercoledì 13/12 ore 2030 Cooperativa Labriola- Via Falck 51 Milano – M1 San Leonardo

La nostro vita non è un gioco: appello nazionale alla mobilitazione diffusa contro le Olimpiadi Invernali 2026

Come anticipato nell’appello regionale, pubblichiamo di seguito quello nazionale sempre redatto dal CIO – Comitato Insostenibili Olimpiadi, rivolto a tutte le realtà che vivono e lottano nei territori direttamente interessati dalle devastazioni e infrastrutture in vista dei Giochi Olimpici Invernali del 2026 per organizzare iniziative e mobilitazioni diffuse nella settimana del 6 febbraio 2024, a due anni dall’inaugurazione del grande evento.

Le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, paradossalmente, stanno facendo acqua da tutte le parti. Lungo e per certi versi inutile sarebbe la lista degli sfregi, degli errori e delle meschinità che, nascondendosi dietro le solite bugie – sostenibilità, green, opportunità, lavoro  – stanno portando le nostre Regioni verso l’ennesimo fallimento da ogni punto di vista.

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La nostra vita non è un gioco. Per il diritto all’abitare la città oltre le Olimpiadi invernali 2026

Da diversi mesi si è costituito il CIO – Comitato Insostenibili Olimpiadi, animato anche da Off Topic. Pubblichiamo l’appello per una mobilitazione regionale a Milano, il prossimo 10 febbraio 2024, nella cornice di azioni e iniziative diffuse sui territori da svolgersi nella settimana in cui cadono i due anni dall’avvio delle Olimpiadi Invernali del 2026. All’interno, l’invito a una assemblea nazionale per sabato 20 gennaio dalle ore 15 a Piano Terra (via F. Confalonieri 3, Milano).

Il 6 febbraio 2026 prenderanno il via i Giochi Invernali Milano-Cortina 2026, un grande evento che coinvolge tutto l’arco alpino,  valicando i confini delle Regioni Lombardia e Veneto direttamente coinvolte, estendendosi anche alcune località in Trentino-Alto Adige (ma ci sono anche improbabili ipotesi di recupero degli impianti olimpici piemontesi del 2006 e di spostamenti in località di lusso come Saint Moritz in Svizzera) scendendo giù fino a Milano. In tutti i territori e località coinvolti è già evidente e in atto un impatto negativo in termini sociali e ambientali.

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2 dicembre – dalla Francia una chiamata alla mobilitazione contro i Giochi Olimpici

Sabato 2 dicembre nelle regioni alpine del sud-ovest della Francia si terranno iniziative e mobilitazioni contro la candidatura di quei territori per ospitare i Giochi Olimpici invernali del 2030. Nonostante le drammatiche evidenze dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale e a fronte delle voci sempre più diffuse che si alzano contro un modello di sfruttamento turistico delle vallate alpine non più sostenibile, si continua a vedere nei megaeventi delle occasioni di sviluppo per i territori e non delle sciagure sul piano ambientale, sociale ed economico, come anche la macchina organizzativa per le Olimpiadi 2026 Milano-Cortina sta dimostrando. Per il 2 dicembre è stato lanciato un appello, che tradotto pubblichiamo, che invita alla mobilitazione diffusa nei territori alpini e non solo, contro il modello olimpico e le devastazioni che si porta appresso.

Facciamo in modo che il 2 dicembre diventi una giornata di mobilitazione contro la devastazione causata dalle Olimpiadi sui nostri territori!

 Le regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra hanno ufficializzato la loro candidatura per i Giochi Olimpici invernali 2030. Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, si è dichiarato “profondamente impressionato” e il 1° dicembre questa candidatura potrebbe diventare realtà.

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