RIEPILOGO SU MILANO CITTÀ APERTA..AL TEMPO DI EXPO 2015

..in vista dell’assemblea nazionale NoExpo di domani

Con gli occhi puntati all’estero siamo tutti per la libertà d’espressione, poi quando si torna a casa.. Milano città aperta di Expo 2015 si presenta così: in nome della libertà d’espressione, il patrocinio al convegno omofobo che vorrebbe curare gli omosessuali si tiene; però se sono gli expo-critici a volersi incontrare nella città pubblica per un’assemblea, allora il NO è perentorio.

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Il rettore ha dato mandato a questura e prefettura di fare il possibile per “tutelare” quello stesso ateneo che per Expo ha fatto corsi ad hoc, marchette con le interinali, convegni con sfilata di politici e imprenditori. La prefettura ci mette il dispositivo: militarizzazione dentro e fuori l’ateneo, studenti docenti e lavoratori non preallertati restano sgomenti all’ingresso.
Inutile aggiungere che il programma della prima assemblea nazionale NoExpo resta confermato. Non si può impedire ad attivisti e comitati una giornata di confronto e formazione in nome dell’ordine pubblico. L’università pretendeva, per ospitarci in ateneo, oltre mille euro. Piuttosto di trovare una soluzione accomodante in una sede secondaria o venire incontro alle richieste di studenti e attivisti, il rettore ha chiuso le porte, privilegiando lo spauracchio dell’allarmismo e della sicurezza, al confronto sui temi della nocività del grande-evento.
Tra qualche ora, la rete NoExpo pubblicherà tutte le informazioni aggiornate per partecipare all’iniziativa. Chiediamo un sostegno per far circolare il più possibile quello che sta accadendo a Milano per togliere voce a chi sta fuori dal coro.
Contro debito, cemento, logica emergenziale, mafie, precarietà e lavoro non retribuito, prendiamoci spazio e una boccata d’ossigeno, in questa Milano irrespirabile. Costruiamo insieme l’opposzione al modello di città imposto in occasione di Expo2015.

Appunti sugli arresti del 4 settembre

I giornali ne parlano ricorrendo a immagini vivide e interpretazioni suggerite in corridoio. Commentatori improvvisati ci concedono letture sociologiche dai toni di ora in ora più morbosi. L’episodio, risalente allo scorso 14 febbraio (da cui seguì il ricovero dieci giorni dopo) è sfibrato e ritessuto a uso dei media, i fatti sono riletti e presentati per giustificare un giro di vite che punta allo strangolamento dell’avversario, piuttosto che all’accertamento di un qualche reato. I classici “mostri” da sbattere in prima pagina. Proviamo a capire come?

Time bomb
Il comunicato che annuncia il (quasi) completamento dei lavori per il “nuovo centro disabili negli spazi exCuem” è datato 28 agosto. L’apertura è prevista per il 16 settembre. Giusto il 4 settembre, ad ateneo fresco di apertura, arriva l’operazione ad orologeria ai danni dei due studenti e, a caduta, delle soggettività attive in ateneo. Leggi tutto “Appunti sugli arresti del 4 settembre”

Saperi comuni e pratiche di ricerca critica: frammenti da alcune conferenze (UK estate012)

L’articolone che segue è un contributo di un caro amico, attivista e ricercatore emigrato al nord. Lo pubblichiamo senza filtro e corredato da alcuni suoi scatti tratti da scorribande accademiche e non.

E` possibile immaginare spazi all`interno ed ai margini delle istituzioni universitarie per ripensare pratiche di ricerca e produzione di saperi comuni? In queste note sparse provo a mettere assieme alcuni spunti e riflessioni nati a margine di alcune conferenze e workshop svoltisi nei mesi scorsi nel Regno Unito dove sto portando avanti un dottorato sul tema dell`antropologia dei movimenti sociali. Nella mia personale esperienza, queste situazioni hanno rappresentato un utile e dinamico spazio dove condividere pratiche e riflessioni a meta` strada fra attivismo e ricerca. Pur rimanendo all`interno delle contraddizioni dell`accademia, questi esperimenti possono essere visti come un primo passo per ripensare la ricerca come condivisione di saperi all`interno, per e con i movimenti sociali. Leggi tutto “Saperi comuni e pratiche di ricerca critica: frammenti da alcune conferenze (UK estate012)”

Al poli Bovisa piovono calcinacci

La scorsa settimana* ci sono state prove tecniche d’autunno, pioggia a catinelle e qualche allagamento tra fermate della metro ed incroci intasati. Capita.

Capita pure di ricevere qualche immagine catturata da studenti del palazzo BL27 della nuova sede del Politecnico di Milano, zona Bovisa. Come è chiarissimo dalle due foto che abbiamo ritenuto utile pubblicare, insieme alla pioggia sono venuti giù calcinacci e controsoffittature e qui la cosa si fa interessante per almeno due motivi. Leggi tutto “Al poli Bovisa piovono calcinacci”