Entusiasmo e speculazione a Ponte Lambro: i cento volti della notizia

Il borgo di Ponte Lambro fu assorbito dalla città di Milano nel 1925, l’inclusione fu attuata in occasione degli espropri per la realizzazione del canale navigabile. La sua storia è irriducibile allo spazio offerto da queste righe ma di certo l’immaginario distorto con cui oggi conosciamo questo quartiere mette radici nei modi di governo del territorio periferico del secondo dopoguerra. A partire dagli anni sessanta l’ampliamento dell’area aeroportuale di Linate e la realizzazione della Tangenziale Est (unitamente ai confini naturali) determinarono una progressiva separazione del quartiere dal contesto urbano della città in espansione. Leggi tutto “Entusiasmo e speculazione a Ponte Lambro: i cento volti della notizia”

Al poli Bovisa piovono calcinacci

La scorsa settimana* ci sono state prove tecniche d’autunno, pioggia a catinelle e qualche allagamento tra fermate della metro ed incroci intasati. Capita.

Capita pure di ricevere qualche immagine catturata da studenti del palazzo BL27 della nuova sede del Politecnico di Milano, zona Bovisa. Come è chiarissimo dalle due foto che abbiamo ritenuto utile pubblicare, insieme alla pioggia sono venuti giù calcinacci e controsoffittature e qui la cosa si fa interessante per almeno due motivi. Leggi tutto “Al poli Bovisa piovono calcinacci”

Decidiamo insieme questa via d’acqua.. anzi no.

Ieri, lun 25 giugno, è stata presentata al Paco Pertini la Via D’acqua. Il capriccio di una Milano navigabile di memoria morattiana è stato infatti riveduto e corretto dalla giunta Pisapia con un duplice scopo. Dal punto di vista funzionale la via d’acqua dovrebbe rispondere all’esigenza di aggiornare il sistema di regimazione delle acque del sistema Villoresi (irrigando al meglio l’area sud-ovest della cintura agricola milanese), d’altra parte l’unica e irripetibile occasione per accedere ai finanziamenti necessari è quella offerta da Expo2015, un postino che non suona due volte. Così lo scorrere delle “chiare fresche et dolci acque” del Villoresi, dovrebbe sopperire a quella diffusione sul territorio di Expo, che fin qui non si è data.

E’ in questa confusione di intenti, contesti territoriali, attori pubblici e privati che gli acquarelli di una Venezia in salsa ambrosiana sono sfumati completamente nel progetto del nuovo secondario Villoresi: un canale scoperto che dovrebbe tagliare la metropoli dal Parco delle Groane per gettarsi, dopo venti chilometri di percorso, nel Naviglio Grande. Leggi tutto “Decidiamo insieme questa via d’acqua.. anzi no.”