Appunti da Milano sulla marcia NoTav

20150221_173455Sabato 21 centocinquanta notav hanno manifestato per le vie di Torino. Non è un refuso. Parliamo del corteo delle 18, quello del carro bestiame partito da Milano (con appuntamento h10!) che ha raggiunto piazza Castello a Torino sotto la stessa pioggia che aveva accolto nel pomeriggio le migliaia di partecipanti alla marcia popolare. Lo spezzone “noexpo” è stato oggetto di una sistematica operazione di provocazione, rallentamento, psicodrammi da trasferta alle stazioni di Rho e Novara, che ci hanno impedito di partecipare alla manifestazione pomeridiana, ma alle 19 siamo usciti in ogni caso in corteo spontaneo dalla stazione di Porta Nuova per raggiungere la Cavallerizza accompagnati da una delegazione del Movimento.

Non è tempo di ripercorrere le tappe di una giornata descritta in dettaglio da diversi report (qui ne trovate uno). Qualche riga solo per segnalare che, per chi si batte contro il modello di grandi opere e grandi eventi, saldare la lotta al TAV e quella alle nocività di Expo 2015 è un fatto di attitudine. Leggi tutto “Appunti da Milano sulla marcia NoTav”

Il 21 febbraio NoExpo significa NoTav

La realizzazione del traforo del Sempione fu il pretesto per organizzare Expo1906. Expo1906, svoltosi a Milano, fu il pretesto per realizzare il traforo del Sempione.
Il rapporto Grandi Opere/Grandi Eventi dopo un secolo rimane ben saldo a plasmare simbolicamente le trasformazioni sociali derivate dal dominio del mercato sui territori. Ieri il Sempione, oggi le nuove grandi autostrade lombarde, oggi il ballo del mattone, oggi il Tav: opere “maestose” a servizio delle ambizioni di una classe dirigente impegnata ad esibire a livello internazionale il proprio dominio sull’intero paese, opere rese spettacolari anche grazie all’organizzazione di appositi megaeventi.

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Corso accelerato di semiotica quantistica | Bollettino n. 5

hofame

A rompere la monotonia della road map verso Expo2015 ci pensa una settimana densa di boutade, gaffe e in cui il subvertising umilia la comunicazione ufficiale di Expo2015, grazie all’importante spinta ricevuta da Diana Cracco, la cuoca del padiglione Italia (quello il cui logo è lo stemmino della Coppa Italia).In grande stile la dottoressa Brocca, presidente di Ecspo spa, ha annunciato il simbolo del nostro amato padiglione nazionale: il David di Donatello. O forse di Raffaello? O di Golia? Boh, non ci sembra comunque il caso di spaccare il cappello in due. Dopotutto il buon Davide (per gli amici David) si è reso disponibile a fare l’Expo Ambassador in un momento un po’ difficile per il megaevento, in cui le opere d’arte continuano a far discutere.In proposito, il ministro Francesconi ci illustra il perché la celebre “Annunciazione” di Ligabue non uscirà dagli Uffici: è una scelta del museo, alla tavola di Expo2015 l’opera rischia di sporcarsi. D’altra parte saranno 28 le opere che prenderanno il diretto Fidenza/Expo, a copertura del denso programma di vernissage.Ora ci attendiamo un ritorno di fiamma di Sgarbi e della sua idea di spostare per l’esposizione a Milano i bronzi di Rialto. Le bellezze del made in Italy abbondano ma non si vive solo di passato: il connubio tradizione/nuove tecnologie ha dato vita ad operazioni grafiche che tutto il mondo ci invidia, ora disponibili in rete: su http://ecspo2015.altervista.org/ potete generare la vostra immagine personale che vi renderà official partner delle grafiche del megaevento universale.Tutta questa attività in rete non passa inosservata agli occhi della crew di Sala, che senza perder tempo ha lanciato questa settimana l’osservatorio expo2015 sui social media (http://www.datamanager.it/2015/02/lanciato-losservatorio-expo-2015-sui-social-media/ ) Leggi tutto “Corso accelerato di semiotica quantistica | Bollettino n. 5”

Expofamale non ci sono dubbi | Bollettino n.4

Settimana densa a Expopolis, tra proclami, minacce e bruschi ritorni alla realtà, ideale per rinfrescarsi i neuroni, a partire dall’Expo delle idee andato in scena in sabato 7 in Bicocca il cui esito è una non meglio precisata “Carta di Milano”. Una carta di intenti in divenire da consegnare al Segretario Generale dell’ONU il prossimo 18 ottobre; un pieno di belle parole e buoni propositi da far sottoscrivere ai partecipanti (qualcuno parla di esperti) dei diversi tavoli tematici puramente illustrativi, possibili grazie, ricordiamolo, all’abbattimento dei prezzi dell’arredo domestico provocato dal dominio di Ikea. Fra le figurine presenti, in collegamento dal Brasile pure Lula e, in videomessaggio, Papa Francesco, che, a suo modo, ha ricordato al variegato pubblico della Leopolda meneghina, le tante contraddizioni presenti tra i paladini di “Nutrire il Pianeta” e la semplicità della ricetta per un giusto diritto al cibo: l’uguaglianza e la giustizia sociale. Altro che campagne del millennio.

bollettino4A ricordarlo anche il presidio indetto dalla Rete NoExpo, per denunciare le operazioni di pinkwashing e greenwashing con cui molte aziende e personaggi cercano di riciclarsi sotto il brand Expo. Come dire: chi è parte del problema non può dettare la soluzione. Ma dall’hangar Bicocca più che ricette per sfamare il Pianeta sono uscite le invettive renziane contro gli expogufi e chi rema contro, a cominciare, oltre ovviamente ai NoExpo, dai lavoratori della Scala che minacciano di non andare in scena con la Turandot il 1° maggio e a cui il novello Principe a risposto con minacce di precettazione, supportato da Pisapia e Camusso che hanno scambiato l’inaugurazione di Expo per la festa della rivoluzione mondiale dei lavoratori, bacchettando gli scaligeri nel nome dell’expottimismo. Ma di tutto questo e delle derive mussoliniane che sta assumendo il 1 maggio 2015, parleremo nel prossimo bollettino. Leggi tutto “Expofamale non ci sono dubbi | Bollettino n.4”

E luce fu… | Bollettino n. 3

Sembra ormai assegnata la gara sui lavori di allestimento e manutenzione dell’Albero della Vita. Come al solito la commissione si dovrà esprimere su un’unica candidatura, una rete d’imprese composta da Agorà, Botw e Ternana Impianti. A dire il vero una seconda società avrebbe partecipato alla gara ma essendo cinese non avrebbe potuto. Ora dovrà esprimere il proprio parere l’Autorità Nazionale Anticorruzione, ma visto l’andazzo degli ultimi appalti, i tempi stretti, le deroghe senza limiti che caratterizzano da tempo il mondo di ExpoMilano2015, appare evidente che come per molti lavori assegnati la consuetudine e’ stata in pratica un’assegnazione diretta. Come nel caso che vede protagonista il rettore Gianluca Vago, da poco insignito della laurea ad honorem in “Repressione”, e che riguarda “il dopo Expo”: Politecnico e Statale sono diventati “sviluppatori del progetto” senza che sia stata formulata una gara. Nei giorni scorsi Expo Spa se n’è accorta e, di conseguenza, verrà formulata la solita timida e falsa parvenza di gara che riassegnerà il progetto agli attuali “sviluppatori”. Quando la burocrazia diventa una mera formalità……

sordi

Tornando a noi, la costruzione dell’Albero della Vita, opera simbolo di Expo2015, a 3 mesi dall’inizio del megaevento ancora non è iniziata, ma ad Expopolis giurano che si arriverà pronti all’inaugurazione, occorre semplicemente correre e snellire gli aspetti burocratici legati alla sicurezza sui cantieri. A proposito o dentro i cantieri di Expo hanno una fortuna sfacciata oppure vige la massima omertà: nessuna notizia su infortuni o incidenti da mesi a questa parte. Che gli accordi con la Triplice sindacale prevedano anche occhi chiusi e bocche cucite? Leggi tutto “E luce fu… | Bollettino n. 3”