Fuori Fase – 07 – openpod e altre libertà

Durante il lockdown abbiamo avuto l’occasione, tramite la campagna Non Lasciamoci Disassembrare (NLD) di ragionare sul rapporto tra tecnologia, emergenza e sorveglianza. Contemporaneamente abbiamo riscoperto la radio (web) e il podcast come mezzo per comunicare e farci ascoltare dando vita a Fuori Fase. Con NLD volevamo decostruire il discorso imperante di una tecnologia digitale oggettiva, neutrale e salvifica mettendo insieme una cassetta degli attrezzi che contiene una serie di strumenti, con OpenPod abbiamo provato – insieme ad altr_ compagn_ e collettivi – a fare un passo in più e creare noi uno degli attrezzi della nostra cassetta: si tratta un network o una community di contenuti autoprodotti, che tenta di dare al podcast una dimensione più libera e conviviale.

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Fuori Fase – 06 – scuole e covid

Viviamo in uno strano paese, in cui l’educazione viene considerata una opzione sacrificabile da opinione pubblica e governanti, mentre quello di chi ci lavora non è considerato, appunto, lavoro, ma attività genericamente intesa. Eppure, dall’infanzia all’istruzione superiore, il sistema educativo nazionale è garanzia di eguaglianza, sociale e tra i generi, linea di resistenza per soggetti e territori deprivati, possibilità di emancipazione nonostante la fine della mitologica “scala sociale”. Siamo rimasti incastrati nell’alternativa tra una apertura, parziale e discontinua, più funzionale al marketing politico che al diritto all’istruzione, priva di investimenti in sicurezza, strutture e risorse; e una chiusura considerata obbligata perché “la scuola è veicolo di contagio”, rimodulabile online. Ma entrambe le posizioni giustificano di fatto uno status quo che nega al contempo il diritto all’istruzione per i minori e la sicurezza sul luogo di lavoro per insegnanti, educatrici, operatori ATA, personale tecnico e amministrativo.

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Fuori Fase – 05 – Scali ferroviari e città pubblica

Il 10 novembre, come avevamo anticipato, è stato annunciata la cordata vincitrice del bando sull’ex scalo ferroviario di Porta Romana: Coima-Covivio-Prada, con il loro progetto da 180 milioni di euro, si assegnano dunque uno dei 7 antichi snodi ferroviari milanesi, al centro della “terza rivoluzione urbanistica” della città, puntando alle Olimpiadi invernali 2026 e oltre. In particolare Coima, dopo Porta Nuova, diventa così banditore (Scalo Farini), unico partecipante e vincitore (Romana) della più grossa operazione immobiliare di Milano.

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Fuori Fase – 04 – epidemia e mobilità

Ora che la seconda ondata è a tutti gli effetti arrivata anche qui da noi, la Lombardia e in particolare Milano stanno purtroppo confermando il triste primato raggiunto anche durante la fase 1 dell’epidemia. Oggi però, rispetto a 7 mesi fa, possiamo porci in una prospettiva che allora poteva essere messa in secondo piano: come ci si è preparati e cosa è stato fatto? Un livello centrale del discorso è rappresentato proprio dalla mobilità: come conciliare accesso garantito per tutt_ ai mezzi pubblici e sicurezza collettiva? In che modo restituire al piano della mobilità la dimensione del diritto universale e non concepirla unicamente come veicolo di contagio? Perché si vogliono togliere dai mezzi pubblici soltanto alcuni soggetti e non altri?

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Non lasciamoci disassembrare: tutta la campagna in un click (anti-sorveglianza)

Durante i lunghi mesi della quarantena e del lockdown, quando non sembravamo avere alternativa a ridurre la nostra comunicazione e le nostre vite ai canali e i linguaggi decisi della Big Tech e dai signori della Silicon Valley, abbiamo lanciato la campagna/appello Non lasciamoci disassembrare: strumenti e non solo per resistere alla sorveglianza e alla vendita dei nostri doppi digitali. Mai come durante l’emergenza sanitaria abbiamo sperimentato la presunta inevitabilità del futuro digitale; una pandemia globale, la prima di fatto dell’era della complessità e della rivoluzione digitale, ha comportato l’accelerazione delle forme di società-a-distanza attraverso le uniche infrastrutture possibili con, da un lato, il loro correlato ideologico e culturale e, dall’altro, l’ingresso forzato nei nuovi meccanismi di accumulazione informativa alla base di quella di capitali e ricchezze.

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