VideoReport del sabato dei #Ribelli

Nella città in cui negli anni ’90 i Ligresti e i Zunino dominavano, aleggia oggi una desolante nebbia chiamata crisi: il mattone e le sue (passate) certezze imperversano più fragili nella metropoli, si consuma suolo ma il vuoto abitativo cresce. Expo2015 è l’acceleratore di politiche imperniate tanto sul cemento quanto sul debito (pubblico..ma Fonsai insegna anche alcuni privati non rideranno) e la precarietà (lavoro, servizi, modi di vita). Milano è il laboratorio a cielo aperto di queste politiche cdi estrazione del valore da tutto ciò che cammina, respira, esiste. La valorizzazione del suolo e la finanziarizzazione del sociale marciano di pari passo per estrarre ricchezza da popolazioni indisponibili a cedere al ricatto dell’austerity.

Abbiamo attraversato il 12 ottobre, giornata nazionale e di lotta diffusa contro le devastazioni che dalla Val Susa a Niscemi colpiscono abitanti e territori, come spazio di ricomposizione e confronto tra battaglie locali per la difesa di parchi e verde urbano. In una critical mass partita dalla stazione di Affori e giunta alle porte del parco Argelati i comitati del parco del Paolo Pini, della Goccia, che agiscono contro il progetto di Vie d’Acqua ad Expo2015, si sono uniti per puntare il dito contro la triade asfalto, cemento, mattone, che sta soffocando la metropoli. Il dibattito cittadino di questi giorni ruota attorno al nuovo regolamento edilizio comunale, l’emergenza abitativa monta e la mancata riconversione di uno sviluppo bulimico del patrimonio immobiliare pubblico e privato ci interroga sulle sorti di Milano alle porte di Expo 2015.

Il diritto alla città non si domanda: si conquista aprendo spazi fino a ieri imprevisti, si fonda su una lettura all’altezza delle trasformazioni in corso, si prepara tessendo relazioni e trame assolutamente ampie e inedite. Al giro di boa per la costruzione dell’esposizione più sgangherata di sempre, le gru si fanno largo sui campi..facciamoci largo anche noi a segnalare l’iniquità di una Milano rifondata su debito, cemento, mafie e prearietà.

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