Pioppi, platani e magnolie..tutela del verde nella Milano di Expo

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Sono 50 gli alberi che incorniciano viale Zara nel tratto tra Piazzale Lagosta e la fermata della metropolitana. I platani, piantati nel 1947 a sostituzione di quelli tagliati per scaldare le case in tempo di guerra, sono destinati ad essere soppressi per fare posto al mercato (in via di dislocamento dal quartiere Isola) e ad un orrendo parcheggio. A partire dallo scorso luglio un comitato spontaneo si è battuto con incontri informativi, volantinaggi e iniziative di “adozione” delle piante per salvarle da questo progetto dissennato.

Negli stessi giorni, nella stessa città, ma in periferia, la medesima amministrazione nulla diceva sull’abbattimento di 80 pioppi in via Jona per far posto ad una strada di servizio del progetto Via d’acqua di Expo 2015. Non ci sorprende questo silenzio, anche per questo siamo vicini ai cittadini No Canal che difendono i parchi minacciati dal canale. La Milano in cui 80 pioppi vengono sventrati da un giorno all’altro in via Jona per Expo 2015 è la stessa in cui i politici novelli ecologisti si fanno corteggiare dai media per la tutela della magnolia di Largo Cairoli. Le reazioni della politica alle proteste di viale Zara (anche geograficamente a metà tra il patinato centro storico e la snobbata periferia), si collocano nella zona grigia del “sì, abbiamo votato per l’abbattimento, ma, in forma privata, rassicuriamo che c’è tempo per porre rimedio all’inciampo”. Così, esautorato il consiglio di zona e quello comunale, la giunta ha prima votato una delibera per l’abbattimento e, negli ultimi giorni, rassicurato privatamente circa la possibilità di tornare sui propri passi.

Chi conosce l’Isola sa quanto ferite aperte abbia generato in questi anni il gap di democrazia e trasparenza, malcelato dietro le ipotesi di progettazione partecipata e “ascolto”. Dopo aver deciso di consumare ulteriore spazio verde per portare nei nuovi giardini di via De Castilla il centro civico, anche il progetto di riqualificazione del Bussa è in fase di presentazione alla cittadinanza con la conseguente perdita di posti auto e ricerca di una funzione sociale per uno spazio pubblico senza vocazione da troppi anni. Così lo spostamento del mercato, ignorata la proposta a basso impatto degli studenti del politecnico di Milano, minaccia di chiudere un’altra via di accesso al quartiere generando la congestione dei controviali, il taglio delle piante che sono una memoria storica della zona, e portando in eredità un parcheggio sostitutivo di dubbissima qualità ambientale.

Questi appunti, per chiarire la cornice in cui sosteniamo la lotta contro l’abbattimento delle piante, vogliono essere anche uno stimolo al Comitato a offrire agli abitanti del quartiere una “lettura” delle trasformazioni in corso in zona ed una proposta capace di andare oltre il “caso” dei 50 platani (su cui nulla è deciso quindi andiamo avanti!) per indagare insieme come restituire alla zona e alla città tutto il verde “bene comune” di cui i nostri polmoni hanno bisogno. Anche per questo da un anno esatto partecipiamo con passione alla battaglia dei Comitati #nocanal che, un po’ come noi, sono attivi contro la via d’acqua di Expo 2015 in tutt’altra area della metropoli.
Ci piacerebbe parlarne presto,

Off Topic (i ragazzi di via F. Confalonieri 3)

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